Elettronica: corrente continua e corrente alternata

Corrente Continua

il verso di scorrimento della corrente continua va  sempre, secondo convenzione, da un polo positivo (+) ad uno negativo (-).
La corrente di questo tipo si mantiene costante in intensità e direzione può essere rappresentata da un diagramma lineare, come in figura, e viene indicata, sugli apparecchi che la producono o la utilizzano, con la sigla C.C.

Un esempio elementare di impiego della C.C. è dato dalla normale pila da 1,5 V che si utilizza negli orologi o nelle radioline. Nella pila infatti il polo positivo rimane tale, così come il negativo, fino a quando la pila stessa non si esaurisce.

Corrente Alternata

La corrente si dice alternata quando il suo verso di scorrimento nel circuito si inverte continuamente; ciò che varia è la sua polarità, ovvero quello che a un dato momento è il polo positivo diviene negativo un attimo dopo.
In queste continue inversioni, i valori di intensità e voltaggio della corrente variano rapidamente, da zero a un massimo per poi tornare a zero. Lo schema di questa variazione di valore forma una caratteristica onda sinusoidale visibile in figura.
Le varie alternanze possono avvenire con la frequenza di parecchie volte al secondo, ed infatti l’unità di misura della corrente alternata, l’Hertz (Hz) si riferisce proprio alla sua frequenza.
Le continue inversioni di polarità fanno descrivere alla corrente alternata una forma di onda sinusoidale che si porta da valori positivi a valori negativi.

La corrente alternata è in verità molto diffusa, infatti è comunemente distribuita come energia elettrica di rete nelle case e nelle fabbriche, dove ha una frequenza standard di 50 – 60 Hz.
Gli apparecchi generatori che producono la C.A. si chiamano alternatori, e possono essere facilmente realizzati per potenze molto grandi e per tensioni di migliaia di Volt.